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E' BELLO ESSERE RE

Il libro!


Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico, ha voluto contribuire alla realizzazione della Monster Box con un contenuto speciale interamente dedicato a Mel Brooks!

E così ha realizzato per tutti noi il libro E' BELLO ESSERE RE! che raccoglie tutte le migliori battute dei film del regista americano ed una lunga intervista fatta a marzo 2006.

Ve ne proponiamo un assaggio, rigorosamente in doppia lingua!!

   

Mezzogiorno e mezzo di fuoco

Non ho bisogno di dirvi, brava gente, cosa è successo ultimamente nella nostra amata città. Lo sceriffo ammazzato, i negozi messi a fuoco, il raccolto distrutto, bambine rubate e vacche violentate. E' arrivato il momento di agire e di agire in fretta: io me ne vado...


Blazing Saddles

I don't have to tell you good folks what has been happening here in our beloved city. Sheriff murdered, crops burned, stores looted, people stampeded and cattle raped. Now the time has come to act. And act fast: I'm leaving.

Frankenstein Junior

Lo tiri su!
Ora? Qui?
Sì, sì. Il piano mobile.
Oh sì, il piano mobile. Oh quello..sì, ya...


Young Frankenstein

Elevate me
Now? Right here?
Yes, yes. Raise the platform.
Oh, the platform…Oh that, yes, ya…


La pazza storia del mondo – parte I

Sai qual è la pena per uno schiavo che colpisce un cittadino romano?
Morte per tortura?
No.
Crocifissione?
Sbagliato.
Si infila un serpente vivo per il sedere?
No, ma come idea è stimolante.


History of the World – Part I

Do you know the punishment for a slave who strike a roman citizen?
Death by torture?
No.
Crucifixion?
Wrong.
They shove a living snake up your ass.
No, but that’s very creative.


Balle Spaziali

Cos’è tutto questo gorgogliare e ribollire? E questo me lo chiamate "schermo radar"?
No, signore, questo lo chiamiamo... "Mr.Coffee". Gradisce?


Spaceballs

What's all that churning and bubbling? You call that a radar screen.

No, sir. We call it, "Mr. Coffee." Care for some?

Robin Hood – Un uomo in calzamaglia

Questo non sarebbe mai successo se suo padre fosse stato vivo.
E’ morto?
Sì.
E mia madre?
E’ morta di polmonite, mentre voi eravate via.
E i miei fratelli?
Sono stati tutti uccisi dall’epidemia.
E il mio cane Pongo?
Investito da una carrozza.
Il pesce rosso, Goldie?
Divorato dal gatto.
E il mio gatto?
Si è strozzato con il pescerosso. Oh, ma è bello essere a casa, vero, Padron Robin?


Robin Hood: Men in Tights


This never would’ve happened if your father was alive.
He’s dead?
Yes.
And, my mother?
She died of pneumonia whilst you were away.
And my brothers?
They were all killed by the plague.
My dog Pongo?
Run over by a carriage.
The goldfish, Goldie?
Eaten by the cat.
The cat?
Choked on the goldfish. It’s good to be home, ain’t it, Master Robin?

When you smile, the world will smile with you...
ESTRATTI DALL’INTERVISTA A MEL BROOKS

Cosa hanno detto quando lei ha proposto a Hollywood Frankenstein Jr. in bianco e nero e L’ultima follia di Mel Brooks come film muto?
Dicevano: questo è pazzo. Abbiamo il suono, il colore, perché Mel Brooks vuole sempre tornare indietro. Io rispondevo di avere sempre amato la storia del cinema, i vecchi grandi film come quelli di James Whale che aveva realizzato Frankenstein e Dracula. Adoravo i film muti che ci hanno dato così tanti grandi attori come Buster Keaton e Charlie Chaplin. Io credo che l’era del Muto sia una delle più luminose della storia del cinema. Quando io e Gene Wilder abbiamo proposto Frankenstein Jr. alla Columbia siamo stati cacciati nel vero senso della parola. Sono stato fortunato che Alan Ladd Jr. avesse – in quel momento – preso il comando della Fox e che – ad un certo punto – dicesse: "Amo questo film: facciamolo!".

Una delle scene più "insolite" del film è quando Gene Wilder e Peter Boyle cantano nel teatro del paese Puttin’on the Ritz...
Io e Gene abbiamo avuto una lunga discussione riguardo quella scena. Io dicevo: "Tu sai che arriva un momento in ogni film in cui rischi di mettere in mostra il marchio di fabbrica e tutto perde la sua integrità. Questa sequenza sarebbe uno di quei momenti." Lui rispondeva come una tigre: "No, è una grande idea presentare al pubblico un mostro come una persona sofisticata che viene dalla città." Così gli ho risposto: "Sai che c’è? La giriamo eppoi decideremo cosa farne." In realtà già mentre ero dietro alla macchina da presa sapevo che Gene aveva ragione. Quando il mostro urla "R-i-i-tz" è esilarante.

Come facevate a non ridere sul set?
Durante le riprese de Il mistero delle dodici sedie ho adottato una tecnica: poiché nessuno ce la faceva a trattenersi ho chiesto a tutti di tirare fuori i fazzoletti e metterli in bocca. Così ho visto un mare di fazzoletti invadere il set e ho capito che il film avrebbe funzionato. Spesso mi rendo conto se una scena funziona o meno dal numero di fazzoletti che vedo in giro. Alle volte riesco appena a tirare fuori il fazzoletto dalla bocca, urlare: "Stop!" e buttarmi a terra a ridere.

Qual è l’obiettivo principale, adesso, della sua vita?
Quest’anno ho compiuto ottanta anni: tra due anni potrò addirittura interpretare il remake americano di Umberto D. perché avrò la stessa età del protagonista dell’epoca. Vede, alla mia età, il mio obiettivo principale è restare in vita: continuare a respirare...

Cosa significa per lei una vita normale?
Non lo so. Non ho mai vissuto una vita normale e non sono mai stato normale. Sono sempre stato diverso: la parola normale mi è estranea. Non sarò mai normale. Forse, come in Frankenstein Jr. il vero A.B. Normal sono io...